Abuso di alcol tra i giovani. L’inquinamento atmosferico record in Pianura Padana
Ma parliamo anche della contenzione nei reparti psichiatrici, della situazione nelle carceri per minori e del boom delle esportazioni italiane di armi
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 27 – 19 aprile 2025
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In questo numero parliamo di:
Alcol e adolescenti. L’abuso di alcolici cresce soprattutto tra le ragazze
Aumentano i minori in carcere. Sempre più abbandonati a sé stessi
Siamo corresponsabili. Boom dell’export italiano di armi
Psichiatria e contenzione. Un tema ancora attuale
Nel mondo. Pianura Padana: inquinamento atmosferico record
Informazione importante: il prossimo numero della newsletter arriverà il 10 maggio. Abbiamo pensato di lasciare trascorrere a voi (e anche a noi) in tranquillità la Pasqua, il 25 aprile e il 1° maggio, senza ulteriori notizie sulla nostra sanità. Riposatevi, e partecipate alle manifestazioni nel giorno della Liberazione e in quello dedicato ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. A presto!
Alcol e adolescenti. L’abuso di alcolici cresce soprattutto tra le ragazze
Una ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) documenta un abuso di alcol tra i giovani milanesi. Un fenomeno che negli anni successivi alla pandemia da Covid-19 sembra coinvolgere maggiormente le ragazze. Le ragioni di tale situazione sarebbero molteplici: i ragazzi passerebbero più tempo davanti agli schermi (utilizzando console di videogiochi, cellulari e Pc), mentre le ragazze tenderebbero di più ad uscire. Fuori di casa, i ragazzi consumerebbero più volentieri birra mentre le loro coetanee cocktail di superalcolici. In radio, nel mio consueto programma di approfondimento 37e2, Elena Mordiglia ed io abbiamo parlato dello studio con Sabrina Molinaro. Dal 2007 è responsaibile della sezione di Epidemiologia e Ricerca sui servizi sanitari del Cnr. Potete riascoltare l’intervista dell’11 aprile a questo link, dal minuto 32.30.
Aumentano i minori in carcere. Sempre più abbandonati a sé stessi
Da un lato l’inasprimento delle pene e la definizione di nuovi reati, dall’altro la desertificazione sociale, l’assenza di proposte educative, la chiusura di spazi ricreativi e sportivi, e il taglio delle risorse ai servizi d’accoglienza per i minori soli che giungono nel nostro Paese. Il risultato di queste scelte politiche è un aumento delle ragazze e dei ragazzi detenuti negli Istituti penitenziari per minori (IPM), ma anche un nuovo progetto per aumentare i penitenziari destinati agli adolescenti, o il trasferimento di alcuni di loro in carceri per adulti.
Se a contorno aggiungiamo che negli IPM cresce il consumo di psicofarmaci tra giovani detenuti mentre diminuiscono gli educatori che dovrebbero relazionarsi coi minori, così come le occasioni di formazione, il quadro è sempre peggiore. Ne abbiamo parlato a 37e2 su Radio Popolare con il giornalista Luca Rondi, che ha pubblicato un’inchiesta per il mensile Altreconomia. Si riascolta dal minuto 19.57.
Siamo corresponsabili. Boom dell’export italiano di armi
L’obiettivo di questa newsletter è contribuire ad informare e a tutelare il diritto alla salute e i diritti umani. Non posso quindi rimanere indifferente nell’apprendere che il nostro Paese ha aumentato l’esportazione di strumenti di morte. Dall’analisi della Relazione annuale prevista dalla Legge 185/1990 sulle esportazioni e importazioni di materiali d’armamento emerge che, nel 2024, l’Italia ha registrato una significativa crescita dell’export per un valore complessivo di circa 8 miliardi di euro. L'industria bellica nazionale produce anche per Emirati Arabi Uniti, Egitto, Macedonia del Nord, India e Ucraina. Ancora poi armi a Israele.
«Se è vero che nel 2024 non sono state concesse nuove autorizzazioni di esportazione a Israele – commenta Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere – va però notato come dalla Relazione dell’Agenzia delle Dogane risultino 212 operazioni di esportazioni di materiali militari a Israele per un valore complessivo di 4 milioni 208 mila euro, da riferirsi a licenze rilasciate in precedenza».
Non solo: «Inoltre nel 2024 sono continuati gli interscambi di materiali militari tra Italia e Israele: sono state infatti rilasciate 42 nuove autorizzazioni di importazione di armamenti verso il nostro Paese per quasi 155 milioni di euro e, sempre nel 2024, sono state fisicamente importate armi da Israele per un valore di oltre 37 milioni». Se la maggioranza di governo riuscirà a modificare la legge 185, quella del 2025 potrebbe essere l’ultima Relazione a riportare dati e dettagli cruciali per comprendere le dinamiche dell’export militare italiano.
Contro le politiche di riarmo è stata lanciata una campagna europea chiamata StopReArmEU con una sua articolazione italiana: Ferma il riarmo.
Psichiatria e contenzione. Un tema ancora attuale
“[…] la scienza che deve nascere è una scienza per chi soffre, una scienza per gli oppressi. E per fare una scienza per gli oppressi bisogna conoscere il sapere degli oppressi. Perché, se noi non riusciamo a capire quali sono i bisogni dell’oppresso, noi non possiamo fabbricare una scienza che risponda ai bisogni di sofferenza.”
Così spiegava la sua rivoluzione Franco Basaglia, in un’intervista rilasciata a Tv Capodistria nel 1977. Lo psichiatra ha ispirato la legge 180/1978 che portò alla chiusura dei manicomi. Di strada da fare nella direzione indicata da Franco Basaglia ce n’è ancora molta, come emerge da alcune affermazioni estremamente forti contenute nel libro “Franco Basaglia. Passato e presente di una rivoluzione”, di Ludovica Jona e Elisa Storace (edito da Sperling & Kupfer nel 2025).
“[…] nel 95% dei trecentoventinove reparti psichiatrici ospedalieri (Spdc) attivi in Italia i pazienti continuano a essere legati come routine” si legge nel libro. Che riporta anche: “[…] abbiamo così scoperto che in alcuni ospedali queste pratiche, tuttora, durano anche cinque giorni consecutivi”.
“La scoperta più sconvolgente, però, è ancora un’altra: oggi, in Italia, vengono legati al letto anche i minorenni […] il 12 per cento dei ricoveri di minori finisce nei reparti di psichiatria per adulti, a volta anche misti (dove aumenta il rischio che si verifichino abusi sessuali e violenze).”
Le pratiche descritte spesso sono giustificate dalla mancanza di personale e con la necessità di mettere in sicurezza il paziente; ma sono motivazioni fortemente rifiutate da una rete di operatori e di servizi del SSN denominata Club Spdc No Restraint, che contesta l’uso della contenzione e degli interventi violenti. Una realtà che dovrebbe essere maggiormente conosciuta e aiutata da tutti per evitare un balzo indietro di cinquant’anni. Altrimenti saremo costretti ad assistere a una riapertura di strutture molto simili ai vecchi manicomi.
NEL MONDO
Pianura Padana: inquinamento atmosferico record
Il 14 ottobre 2024 il Consiglio Europeo ha varato definitivamente la nuova Direttiva sulla Qualità dell'Aria. La legislazione rivista aggiorna i limiti per i principali inquinanti atmosferici nell’UE, così da allinearsi più strettamente alle ultime raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ridurne i gravi impatti sulla salute.
“L’inquinamento atmosferico è la principale minaccia ambientale per la salute in Europa, con il 97% della popolazione urbana che respira aria malsana” scrive Isde News, l’organo ufficiale di stampa dell’Associazione Medici per l’Ambiente. “Porta a centinaia di migliaia di morti premature all’anno e miliardi di euro di costi sanitari. È anche un importante fattore di rischio per l’esacerbazione delle malattie esistenti e di tutte le condizioni croniche. Sia l’esposizione a breve che a lungo termine aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, malattie cardiache, ictus, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e cancro ai polmoni”.
Secondo l’AEA, l’Agenzia Europea dell’Ambiente, le conseguenze sulla salute e sull’ambiente dell’esposizione all’inquinamento atmosferico rimangono pesanti in tutta Europa: “nel 2022 almeno 239 000 decessi nell’UE sono stati causati dall’esposizione all’inquinamento da particolato fine (PM 2,5) superiore alla concentrazione di 5 µg/m3 raccomandata dall’OMS. 70 000 decessi sono attribuibili all’esposizione all’inquinamento da ozono (O3) e 48 000 all’esposizione all’inquinamento da biossido di azoto (NO2)”.
La Pianura Padana è una delle peggiori regioni al mondo per inquinamento atmosferico. Secondo il giornale britannico The Guardian oltre il 30% della popolazione che risiede in questa zona respira aria inquinata, con valori anche quattro volte superiori al limite definito dall’OMS attraverso delle linee guida. Gli Stati dell’UE hanno 2 anni di tempo per recepire la direttiva sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore il 1° gennaio 2030. Nella situazione attuale nulla lascia presagire che per i nostri governi questa sarà una priorità. Ancora una volta i nostri diritti dipenderanno dalla capacità di organizzarci per far sentire la nostra voce.
Diritti in Salute è gratuita, e questo non cambierà nel tempo. Vi chiedo però di sostenerla con una donazione se potete, perché frutto di un’attività di studio e di ricerca che svolgo con passione da decenni. Potete farlo attraverso PayPal: cliccate su “DONA”, vi apparirà il logo di Medicina Democratica, cliccate “invia”, inserite la vostra mail, scegliete la cifra da donare e dove c’è scritto “A cosa serve?” non dimenticatevi di inserire “Diritti in salute”. Questo è importante perché ci semplifica molto le procedure amministrative.
Per questo numero abbiamo finito. Ci rivediamo il 10 maggio.
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