Perché Diritti in Salute

Per molto tempo ho curato una mailing list nella quale condividevo notizie sul tema della sanità pubblica e dei diritti umani. Ho deciso di migrare a Substack per facilitare e migliorare la gestione dei contenuti che voglio veicolare ai lettori e alle lettrici.

Diritti in Salute sarà nelle vostre caselle di posta elettronica ogni due settimane, il sabato. Ho scelto il nome Diritti in Salute perché ha un duplice significato: credo che i diritti vadano mantenuti in buona salute, essendo coscienti di averli e poterli esercitare; che la salute, e quindi il settore della sanità pubblica, siano fondamentali per la nostra società.

Nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti definito la salute come uno "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia". La salute, come diritto universale, racchiude in sé tutti gli aspetti della nostra vita. Fedele a quest’impostazione nella newsletter parlerò anche di diritti a 360°, di pace e guerra e di ciò che può mettere a rischio il nostro benessere fisico, psichico e sociale.

Qual é il rapporto pubblico/privato nella sanità? Come si accede ai servizi? Come tutelare i nostri diritti davanti allo smantellamento del servizio sanitario pubblico? E poi le liste d’attesa, le RSA, l’invalidità civile, i farmaci e i brevetti.

Parte di questi argomenti saranno decisi da voi: ogni giorno a 37e2, la trasmissione radiofonica che curo e conduco ormai da dieci anni su Radio Popolare, arrivano numerose segnalazioni circa disservizi nella sanità e mancanza di diritti.

Diritti in Salute non parlerà solo di Lombardia: questa regione è spesso apripista di politiche di privatizzazione nella sanità e di lesione di diritti, scelte che poi si diffondono in tutto il paese.

Ogni numero della newsletter sarà disponibile nella sezione “archivio” di questo profilo, in modo che possiate recuperarla nel complesso mondo del web. Possibilità che potrà tornare utile in particolare a chi è interessato a trovare notizie e aggiornamenti su quanto accade alla nostra sanità, leggendo il punto di vista dei cittadini e di chi in questo settore ci lavora.

Diritti in Salute è gratuita, e questo non cambierà nel tempo. Vi chiedo però di sostenerla con una donazione – se potete e come potete – perché frutto di un’attività di studio e di ricerca che ho svolto con passione negli ultimi decenni.

Diritti in Salute è condivisibile con chiunque sia interessato: se vi va, inviatela e suggeritegli di iscriversi e sostenere il progetto.

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