Diritti in Salute - Il caso Fentanyl, brevetti e vaccini, il post pandemia, la sanità a Cuba
Ma parliamo anche delle iniziative in tutto il mondo in occasione del 7 aprile, giornata mondiale della salute
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 2 - 16 marzo 2024
Benvenuti e benvenute in “Diritti in Salute”, la newsletter che ogni due settimane arriva nella vostra casella di posta elettronica il sabato. Vi racconto di diritti in senso ampio e di sanità, in Italia e nel mondo. “Diritti in Salute” è gratuita e sempre lo sarà, ma se volete contribuire per sostenere l’attività di ricerca e di studio che c’è dietro alle informazioni che ricevete, vi ringrazio.
Buona lettura!
In questo numero si parla di:
L’industria del dolore: il caso del Fentanyl
Vaccini e brevetti; profitti e (assenza di) trasparenza
Incredibile ma vero!
Dimenticarsi della pandemia mette a rischio il nostro futuro
Nel mondo: 7 aprile, giornata mondiale della salute “Health for All” (“Salute per tutti”)
Nel mondo: la sanità a Cuba
L’industria del dolore: il caso del Fentanyl
Recentemente l’Italia ha attivato ulteriori misure di sicurezza per i preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati, un oppioide sintetico che negli Stati Uniti sta causando moltissime vittime per overdose soprattutto nei giovani. A metà febbraio una circolare della Direzione Generale Prevenzione del Ministero della Salute ha portato il livello di allerta a 3. Per ora la circolazione dell’oppioide in Europa e in Italia, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti, è ancora limitata. In merito, potete ascoltare una mia intervista nella trasmissione Prisma di martedì 20 febbraio condotta da Lorenza Ghidini su Radio Popolare, dal min. 51.53 al 1.01.36.
Come sapete insegno da dieci anni all’Università degli Studi di Milano, nel corso di laurea di Scienze sociali della globalizzazione (il mio insegnamento è accreditato anche a Medicina). Due studentesse, Melissa Gianola e Chiara Coffetti, hanno svolto una ricerca sul Fentanyl e sull’OxyContin che affronta aspetti storici, clinici e giuridici del caso. È una lettura interessante e che vi consiglio se voleste approfondire il tema: si intitola “L’industria del dolore: storie a confronto” e potete trovarla a questo link.
Vaccini e brevetti; profitti e (assenza di) trasparenza
In una puntata di 37e2, la trasmissione che conduco insieme a Elena Mordiglia su Radio Popolare (siamo in onda il venerdì mattina dalle 10.37) ho fatto il punto su quanto successo fino ad oggi dal 2020, momento in cui India e Sudafrica hanno avanzato una richiesta di sospensione dei brevetti sostenuta dalla campagna No profit on Pandemic, e contrastata da Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Giappone e Australia. Le trattative, gli interessi economici di Big Pharma e la recente riunione del WTO pochi giorni fa, ai primi di marzo, hanno confermato quanto detto in trasmissione.
Incredibile ma vero!
L’Italia, con una decisione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), che dipende dal ministero dello Sviluppo Economico guidato allora ministro Giancarlo Giorgetti, ha prolungato la durata di alcuni brevetti connessi ai vaccini AstraZeneca, Pfizer e Moderna di un ulteriore periodo di monopolio che va da tre anni e mezzo a cinque. Anni che si aggiungono ai venti già stabiliti dagli accordi TRIPs sulla proprietà intellettuale, definiti all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Su quanto è stato scoperto e segnalato da Lorenzo Cassi, professore associato in Economia alla Sorbona, l’Università Parigi 1, e su quanto è emerso dal nostro servizio radiofonico è calato il silenzio assoluto.
Vi ripropongo la puntata di 37e2 in cui ne parlo perché l’argomento, purtroppo, è ancora molto attuale (dal min. 4.05 al min. 30.39).
Dimenticarsi della pandemia mette a rischio il nostro futuro
9 marzo 2020, scattava il lockdown nazionale. Il 21 febbraio 2020 era stato individuato il primo caso italiano di infezione da Covid-19. Erano giorni tremendi, di paura e sgomento. Ma anche di confusione, errori e di inconfessabili pressioni. Non è casuale che il triste anniversario sia passato nel silenzio di quasi tutti i media mainstream. Proprio per questo è bene ricordare cosa accadde. Qui il link all’articolo che ho pubblicato sul mio blog del Fattoquotidiano .it sabato scorso: Quattro anni dal primo lockdown: dimenticarsi della pandemia mette a rischio il nostro futuro.
Non possiamo rischiare che la storia si ripeta. Abbiamo pagato un prezzo altissimo: siamo tra le prime dieci nazioni per decessi Covid. Non dimentichiamoci i medici nei dipartimenti d’emergenza costretti a scegliere chi curare e chi abbandonare al proprio destino. Abbiamo giurato a noi stessi che simili situazioni non si sarebbero dovute ripetere. Non c’è dubbio che il nostro Servizio sanitario nazionale sia messo peggio che nel 2019, in epoca prepandemica. Se dovesse arrivare una nuova pandemia, oggi avremmo meno strumenti a disposizione.
NEL MONDO
7 aprile, giornata mondiale della salute: “Health for All”, “Salute per Tutti”
Quest’anno lo slogan scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è “Health for All”, “Salute per Tutti”. È un obiettivo sostenuto dall’OMS fin dalla sua nascita, ma che, come ben sappiamo, resta ancora molto lontano. In tutto il mondo ed anche in Italia verranno organizzate iniziative nelle giornate del 6 e 7 aprile (sabato e domenica). A Bruxelles ci sarà una manifestazione l’8 e un incontro pubblico nel Parlamento europeo il 9 mattina, dove verranno presentati gli obiettivi della campagna anche in relazione alle elezioni europee di giugno. Nel sito nazionale e in quello europeo è possibile trovare video, manifesti, documenti, dati e molte informazioni sulle attività.
Sono sette i punti sui quali concentreremo la nostra iniziativa in Europa:
Finanziamento pubblico adeguato dei servizi sanitari;
Le derive della commercializzazione della sanità;
Cure per tutte e tutti;
La nostra salute ci appartiene;
Disuguaglianze sociali e salute;
Big Pharma fa male alla salute;
Tutti se ne vanno…e anche gli operatori sanitari.
Nel prossimo numero della newsletter vi aggiornerò sulle iniziative previste nelle varie città italiane. Ai lombardi ricordo l’importanza di firmare, rilanciare la petizione e sostenere la campagna Lombardia SiCura.
La sanità a Cuba
A 37e2, su Radio Popolare, nella rubrica La sanità nel mondo abbiamo parlato di Cuba intervistando Elias Gracia, primario di oncologia dell’Istituto Nazionale Tumori. Gracia ci ha spiegato il funzionamento del servizio sanitario nazionale cubano. Un ascoltatore ci ha scritto affermando che la situazione della sanità sull’isola è in forte peggioramento rispetto a quanto descritto dal nostro interlocutore. Come nostra abitudine siamo quindi tornati sull’argomento e sull’impatto del bloque con Franco Cavalli, oncologo svizzero di fama mondiale e presidente di MediCuba.
Diritti in Salute è gratuita, e questo non cambierà nel tempo. Vi chiedo però di sostenerla con una donazione se potete, perché frutto di un’attività di studio e di ricerca che svolgo con passione da decenni. Potete donare 5 euro al mese, oppure da 30 euro l’anno in su. Più informazioni qui:
Per questo numero abbiamo finito. Ci vediamo tra due settimane.
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