Diritti in Salute - Le reali ricadute del decreto sulle liste d'attesa, assicurazioni private in aumento, conseguenze psicologiche dell'occupazione in Palestina
Ma parliamo anche dei controlli sanitari durante la gravidanza, di psichiatria e della sanità in Belgio. E infine, vi ricordo che si può ancora firmare per la petizione La Lombardia SiCura
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 8 - 8 giugno 2024
Benvenuti e benvenute in “Diritti in Salute”, la newsletter che ogni due settimane arriva nella vostra casella di posta elettronica il sabato. Vi racconto di diritti in senso ampio e di sanità, in Italia e nel mondo.
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In questo numero si parla di:
Liste d’attesa: quali le reali ricadute dei recenti provvedimenti del governo
I controlli sanitari durante la gravidanza
Assicurazioni private in forte aumento
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale - parte 4
Nel mondo: le conseguenze psicologiche dell’occupazione in Palestina
Nel mondo: la sanità in Belgio
Grazie! Grazie! E ancora Grazie! A tutti coloro che hanno deciso di votarci. Alla fine, non ce l'abbiamo fatta, non abbiamo vinto ai Diversity Media Awards. Ci avete però votati in tantissimi, ci avete incoraggiato e ci siete stati vicini. Ad essere sinceri proprio per il grande sostegno e per l'entusiasmo che in tanti ci avete trasmesso in queste settimane, un po' Elena ed io ci avevamo sperato. Per la nostra trasmissione 37e2 e per Radio Popolare è difficile però competere con le grandi radio nazionali. Ancora grazie a tutti, alla redazione della radio che ci ha sostenuto e anche a Medicina Democratica che "sponsorizza" 37e2! Un abbraccio a tutti!
Liste d’attesa: quali le reali ricadute dei recenti provvedimenti del governo
Negli ultimi giorni si è parlato molto di liste d’attesa. Un tema che come sapete io analizzo e discuto da tempo, grazie anche alle testimonianze che arrivano alla trasmissione 37e2. Siamo di fronte a un decreto che nulla cambia e ad un disegno di legge con qualche promessa e ulteriori regali alle strutture private. Il decreto approvato il 4 giugno dal Consiglio dei ministri è infatti un manifesto con delle dichiarazioni di principio destinate a non avere alcuna ricaduta concreta sui cittadini.
Alcuni provvedimenti riprendono misure già previste da leggi esistenti ma fino ad ora ignorate, come il divieto di chiudere le agende o la possibilità di ricorrere all'intramoenia (visita privata in una struttura pubblica al solo costo del ticket) di fronte all'impossibilita del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di eseguire la visita nei tempi previsti. O ancora, l'istituzione di un CUP unico regionale per tutte le strutture pubbliche e private convenzionate.
Altri provvedimenti sono ben al di sotto del necessario: il divieto per un dipendente del SSN di esercitare un volume di attività libero-professionale superiore a quella che svolge per i suoi compiti istituzionali appare ovvio, ma è ben poca cosa. Sarebbe invece doveroso prevedere anche una misura ben più efficace come la sospensione dell’intramoenia quando un ospedale non rispetta i tempi previsti dalle prescrizioni dei medici curanti.
Infine, alcune indicazioni sono semplicemente irrealizzabili. L’apertura degli ambulatori nel weekend, misura impraticabile con i medici del Servizio Sanitario già sottoposti ad orari impossibili, ne è un esempio. Il rischio è che questo si trasformi in un ulteriore regalo agli ambulatori privati e ai loro liberi professionisti.
Nulla di nuovo quindi, se non la possibilità di sforare di un ulteriore 5% la spesa per il personale e la riduzione al 15% di tassazione dell’attività aggiuntiva svolta dai medici, indipendentemente dal reddito.
Poi c'è il disegno di legge che dovrebbe essere approvato entro quest'anno, sempre che l'urgenza della questione sanitaria non svanisca una volta passate le elezioni. Tra le promesse la definitiva cancellazione del blocco delle assunzioni sostituita da un nuovo meccanismo regolatorio tutto da stabilire. E poi un aumento della remunerazione per le ore aggiuntive dedicate all'attività ambulatoriale per abbattere le liste d'attesa, ma non un aumento generale degli stipendi del personale sanitario che restano tra i più bassi d'Europa.
Il governo punta soprattutto su un incremento dell'attività delle strutture private: il decreto e i disegno di legge hanno raccolto subito il plauso dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP); e punta sui contratti libero professionali dentro il SSN. Una tendenza pericolosa, che rischia di diventare strutturale.
Secondo quanto annunciato, l'abbattimento delle liste d'attesa dovrebbe rientrare nella valutazione per rinnovare gli incarichi ai direttori generali fino ad ora scelti per fedeltà politica. Ma anche questa sembra più uno specchietto preelettorale che un serio impegno per il futuro. Infine, per i Dipartimenti di salute mentale è annunciato per il prossimo triennio un investimento estremamente limitato se confrontato con la drammatica situazione del settore (affronto l’argomento in uno dei successivi punti in questa newsletter).
Un ultimo sprint!
Ci sono ancora tre giorni, fino a lunedì 10 giugno, per firmare la petizione di cui vi ho parlato spesso negli ultimi mesi. Per la campagna La Lombardia SiCura si può firmare sia online che ai banchetti, ed infatti le firme raccolte sulla piattaforma Change.org sono solo una parte, limitata, di quelle che consegneremo venerdì 21 luglio in Regione.
Insieme ad un comitato molto ampio avevamo deciso di organizzare un referendum regionale per abolire alcuni articoli della legge sanitaria che spingono maggiormente verso la privatizzazione, ma la maggioranza che governa la Lombardia ha impedito lo svolgimento del referendum. Per questo abbiamo presentato un ricorso al Tribunale di Milano che dovrà pronunciarsi nei prossimi mesi. Nel frattempo, proseguiamo il nostro impegno con la Petizione e con le varie iniziative di mobilitazione.
I controlli sanitari durante la gravidanza
In una puntata del 27 maggio di 37e2 su Radio Popolare abbiamo affrontato il tema della gravidanza e delle visite a cui le donne devono sottoporsi in questa circostanza. Ai microfoni con noi la dottoressa Irene Cetin, direttrice del reparto di Ostetricia del Policlinico di Milano.
Quali sono i controlli sanitari da effettuare prima e durante la gravidanza? Quali sono gratuiti e quali a pagamento? Cos’è il Bi-test?
Il diritto ad una corretta assistenza sanitaria durante la gravidanza ed il diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) devono entrambi essere rispettati. In merito, la CGIL ha presentato ricorso al TAR contestando lo scarso numero di consultori pubblici presenti in Lombardia.
Ma la risposta del TAR, come ci spiega Monica Vangi, della segreteria CGIL Lombardia, ospite nella stessa puntata di 37e2, è una vera e propria doccia fredda in piena sintonia con l’attacco condotto alla libertà di scelta delle donne.
In Lombardia c’è un consultorio ogni 38.000 abitanti mentre la legge ne prevederebbe 1/20.000; su 259 consultori 170 sono privati e la Regione permette a molti di questi, quelli di origine confessionale, di esercitare “l’obiezione di struttura”, ossia di non svolgere quanto previsto dalla L. 194. Non solo quindi l’IVG ma anche tutto quello che riguarda per esempio la contraccezione. Se si considerano quindi solo i consultori pubblici sono 1 ogni 58.000 abitanti, un terzo di quelli previsti.
Ma il TAR dice che va bene così! Il rischio è che questa interpretazione delle leggi vigenti faccia da scuola anche in altre regioni.
Assicurazioni sanitarie private in forte aumento
Fino a qualche anno fa l’Italia si distingueva per essere uno tra i Paesi dell’Europa occidentale con la più bassa percentuale di cittadini con un’assicurazione sanitaria privata. Il nostro Servizio Sanitario funzionava, e non c’era necessità di rivolgersi al sistema privato.
Recentemente la situazione si sta invece modificando, come emerge dallo studio “L'utilizzo dell'assicurazione sanitaria volontaria nell'accesso alle cure specialistiche: evidenze dal SSN italiano” (The use of voluntary health insurance in the access to specialist care: Evidence from the Italian NHS) pubblicato da Elenka Brenna del Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università del Piemonte Orientale, e Maria Daniela Giammanco del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università di Catania.
Questa breve nota di presentazione, rivolta a chi ha meno dimestichezza con la lingua inglese, è stata realizzata da Elenka Brenna.
“Il presente articolo è focalizzato sulla quota crescente di italiani che acquista un’assicurazione sanitaria integrativa. Analizziamo il rischio di un accesso diseguale alle visite specialistiche nel SSN italiano, dovuto alla presenza di un’assicurazione volontaria; mostriamo che i pazienti con assicurazione integrativa hanno una maggiore probabilità di accedere alle cure specialistiche rispetto ai pazienti sprovvisti di assicurazione. Sebbene il risultato possa sembrare scontato, in realtà segnala una stortura del nostro SSN, poiché ad ogni cittadino dovrebbe essere garantita l’equità d’accesso a prescindere dalla possibilità di pagare. Mostriamo che la copertura integrativa non è acquistata da chi ha più bisogno di cure, ad esempio gli anziani, ma dipende da fattori socioeconomici, come l’essere ricchi e altamente istruiti, oppure dalla posizione lavorativa. Il rischio è che i pazienti con assicurazione bypassino le liste d’attesa e usufruiscano delle visite privatamente, mentre chi non ha l’assicurazione sia costretto ad aspettare o addirittura rinunci alla visita per non dover pagare il ticket, con possibili ricadute negative sulla salute.”
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale, parte 4
Con la sua rivoluzione dettata dalla legge 180, Franco Basaglia aveva l’obiettivo di far sì che il disagio psichico e psichiatrico venisse incanalato, accolto e curato in una serie di strutture psico-sociali sul territorio come i centri di salute mentale.
Ma oggi qual è la situazione? Come si manifesta il disagio esistenziale? Qual è lo stato attuale dei Centri di Salute Mentale? Quali sono le conseguenze della pandemia e delle guerre sui nostri immaginari? E sulla vita degli adolescenti?
A questo link potete trovare una mia ampia intervista a 360° sull’odierna “fatica di vivere”.
MONDO
Non dimenticare la Palestina: le conseguenze psicologiche dell’occupazione
Quali sono le conseguenze psicologiche dell’occupazione israeliana in Palestina? Oltre alle decine di migliaia di morti e di persone ferite nel corpo, vi sono, meno visibili ma non per questo meno profonde, le ferite e le lacerazioni che segnano la psiche e il vissuto degli oltre cinque milioni di persone che vivono in Cisgiordania e a Gaza.
Abbiamo cercato di trovare delle risposte a questa domanda a partire da una serie di incontri che si sono svolti in varie città d’Italia nel mese di aprile con Samah Jabr, scrittrice, professoressa e psicoterapeuta, responsabile del dipartimento di salute mentale del Mistero della salute palestinese. Ai microfoni di 37e2 di venerdì 10 maggio ne ha parlato con noi lo psicologo Dario Firenze, che ha partecipato ad alcuni di questi incontri e che fa parte di Psychologist for Human Rights. Dal minuto 31.39.
La sanità in Belgio
Come sapete, nella rubrica La sanità nel mondo di 37e2 ascoltiamo testimonianze in merito ad altri servizi sanitari nazionali per capire le differenze con il nostro. Questa volta abbiamo parlato del Belgio con Yves Hellendorff, sindacalista di lungo corso nel settore della sanità. Potete riascoltare la puntata qui.
Diritti in Salute è gratuita, e questo non cambierà nel tempo. Vi chiedo però di sostenerla con una donazione se potete, perché frutto di un’attività di studio e di ricerca che svolgo con passione da decenni. Potete farlo attraverso PayPal: cliccate su “DONA QUI”, vi apparirà il logo di Medicina Democratica, cliccate “invia”, inserite la vostra mail, scegliete la cifra da donare e dove c’è scritto “A cosa serve?” non dimenticatevi di inserire “Diritti in salute”. Questo è importante perché ci semplifica molto le procedure amministrative.
Per questo numero abbiamo finito. Ci vediamo tra due settimane.
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