Guerra nucleare, le istituzioni si preparano. Cosa c'è dietro la strage all'ENI di Calenzano
Ma parliamo anche della Sanità di Gaza rasa al suolo, d’invalidità civile e previdenziale e della burocrazia che fa ammalare
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 19 – 21 dicembre 2024
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In questo numero parliamo di:
Guerra nucleare: le nostre istituzioni si preparano
Incidente ENI a Calenzano. Prevenzione e impiantistica
Invalidità civile e previdenziale. Istruzioni d’uso
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale, parte 14 Ammalarsi di burocrazia e non in senso figurato
Nel mondo. Gaza: la distruzione sistematica dei presidi sanitari
La prossima newsletter arriverà sabato 11 gennaio.
Buone feste e buon (meritato) riposo a tutte e tutti!
Guerra nucleare: le nostre istituzioni si preparano
Il 28 dicembre 2022 la regione Lombardia ha approvato una delibera chiamata “Approvazione delle procedure regionali per le emergenze radiologiche e nucleari” nelle quale prende in considerazione la possibilità di una “situazione di contaminazione diffusa e non chiaramente circoscrivibile (per esempio per atto terroristico, lavorazione accidentale di sorgenti, incendio con coinvolgimento di sorgenti, spargimento di polveri contaminate oppure in presenza di sorgenti di alfa o beta emettitori)”.
Gli allegati alla delibera riguardano anche la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, le indicazioni per il campionamento di matrici alimentari di origine vegetale e acque, la protezione e il controllo degli animali, la gestione ospedaliera di persone esposte a irradiazioni e/o contaminazioni acute. Vengono inoltre indicati i ruoli che le varie istituzioni: ATS, ASST, Ospedali, ARPA dovranno svolgere in una situazione di emergenza.
Con una seconda delibera di fine ottobre 2023 “Custodia e messa in disponibilità di antidoti nei depositi di Regione Lombardia” è stato deciso di istituire 30 microdepositi sul territorio regionale, dedicati allo stoccaggio di milioni di compresse di ioduro di potassio. Lo ioduro di potassio dovrebbe proteggere la tiroide dall’assorbimento di iodio radioattivo emesso in seguito a un incidente nucleare. Ma le conseguenze sul corpo umano in caso di un’esplosione nucleare non si fermano certo alla tiroide!
Un anno dopo, a novembre 2024 la Direzione Generale Welfare della Lombardia ha organizzato il corso “Procedure Regionali per le Emergenze Radiologiche e Nucleari”, rivolto principalmente agli operatori di regione, ARPA e ATS. Le varie ATS stanno organizzando corsi simili in ogni provincia sul tema.
È doveroso, corretto e utile che le istituzioni si organizzino per tutelare la popolazione da qualunque rischio sanitario. Ma è difficile pensare che questo improvviso attivismo non dipenda anche dal contesto internazionale. La prima delibera lombarda non cita la guerra, ma, sarà un caso, arriva dopo dieci mesi dall’inizio del conflitto Russia/Ucraina e si colloca proprio nel periodo durante il quale appare chiaro che il coinvolgimento USA/NATO/UE è destinato a crescere, facendo aumentare fortemente il rischio di un conflitto nucleare. E forse non è nemmeno casuale che tra le ATS/ASL maggiormente attive nell’organizzare corsi vi sia quella di Brescia nel cui territorio vi è la base militare di Ghedi, nella quale vi sono testate nucleari statunitensi che potrebbero diventare un obiettivo in caso di guerra.
Quindi ben venga che Regione Lombardia e ATS attivino le precauzioni possibili, ma quello che sta avvenendo significa, molto banalmente, che chi ci governa è perfettamente consapevole dei rischi verso i quali le scelte anche da loro operate ci stanno esponendo. Un governo quindi di consapevoli, folli, colpevoli ed estremamente pericolosi.
Anche di fronte al rischio di una tragedia immane c’è chi prova a costruire il proprio business. Sul Corriere della Sera di lunedì 16 dicembre un’azienda privata ha acquistato una pagina intera per pubblicizzare un kit contro i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari che sarà a disposizione da febbraio 2025 al modico prezzo di 1.200 euro. La paura della guerra, come strumento per moltiplicare i propri profitti attraverso una pubblicità destinata a sua volta ad aumentare la paura di un conflitto. Morte, profitto, paura, tre elementi fondamentali dell’attuale narrazione dominante.
Incidente ENI a Calenzano. Prevenzione e impiantistica
Quella avvenuta al deposito Eni di Calenzano lo scorso 9 dicembre è una tragedia di cui contiamo cinque morti e una ventina di feriti. Nei giorni successivi diversi media hanno contattato Medicina Democratica poiché nel 2020 aveva segnalato alcune criticità, peraltro emerse a seguito delle ispezioni ministeriali in base alla direttiva “Seveso” sui rischi di incidenti rilevanti.
“I media hanno titolato, in modo quasi unisono Gli allarmi di Medicina Democratica non sono stati ascoltati, in realtà Medicina Democratica non fa altro che valutare i documenti ufficiali disponibili (spesso peraltro scontrandosi con dinieghi in nome di presunti “segreti industriali”), valutarli tecnicamente e pubblicizzare le proprie conclusioni per mettere le popolazioni esposte nelle condizioni di conoscere al meglio i rischi e sostenerle nelle iniziative per la promozione e la difesa dei propri diritti…..”
Uno degli aspetti fondamentali che Medicina Democratica continua a sottolineare non è solo la centralità della prevenzione, ma anche la necessità di interventi mirati, aggiornati e controllati sugli impianti industriali, sull’organizzazione del lavoro e sulle sostanze utilizzate. In assenza di tutto questo le parole di cordoglio delle istituzioni sono solo lacrime di coccodrillo.
Invalidità civile e previdenziale. Istruzioni d’uso
Come già vi ho anticipato negli scorsi numeri della newsletter, da novembre nel programma che conduco insieme a Elena Mordiglia su Radio Popolare, 37e2, c’è una nuova rubrica. È pensata per fornire informazioni necessarie su invalidità civile, legge 104 sull’handicap, legge 68 per il collocamento lavorativo mirato delle persone con disabilità, leggi e prestazioni economiche per i sordi e i ciechi riguardo all’invalidità civile, e molto altro. Insomma, suggerimenti pratici e utili per muoversi in una realtà molto complicata e non sempre di facile comprensione.
Siamo giunti alla sesta settimana delle nove previste. Nelle ultime due puntate abbiamo affrontato il tema dell'invalidità previdenziale e della pensione di inabilità, della pensione di vecchiaia anticipata e della NASPI. A gennaio ne condividerò altre. Tutte le puntate sono raccolte qui.
Ricordatevi che potete seguirci in diretta su Radio Poplare o online il venerdì mattina dalle 10.37 alle 11.30, oppure tramite i podcast dal sito della radio.
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale, parte 14. Ammalarsi di burocrazia e non in senso figurato
Anni fa, mentre collaboravo con il Centro di Psicologia e Analisi Transnazionale di Milano, ho avuto il piacere di conoscere Sandro Spinsanti, uno dei massimi esperti di bioetica. Il professore ha pubblicato su Salute Internazionale un interessante articolo dal titolo “Ammalarsi di burocrazia” in riferimento in particolare all’ambito sociosanitario/assistenziale.
Riferendosi ad ampie fasce di popolazione il professor Spinsanti scrive:
Accedere alle strutture pubbliche per loro è come scalare una parete di sesto grado. Pec, spid? Linguaggi familiari come il sanscrito. La burocrazia, che è già una sfida anche per i cittadini più acculturati, per loro diventa una realtà respingente, che li esautora. Dolore burocratico è dunque la formula trasparente che fa emergere la sofferenza legata a queste particolari forme di marginalità.
Ne consegue una constatazione tanto semplice quanto vera:
Non è accettabile che delle persone rinuncino ai servizi socio-sanitari perché impossibilitate a seguire percorsi assurdi. Per declinare in concreto il dolore burocratico: chi è affetto da una patologia inguaribile, non dovrebbe essere periodicamente costretto da una burocrazia cieca e sorda a fare la fila per dimostrare, ancora e ancora, di essere malato
Parole che riportano alla mente la recente ricerca dell’ATS di Milano che ha documentato come sia proprio il livello di scolarità a costituire la maggior difficoltà di accesso ai servizi sociosanitari. Il professor Spinsanti si pone, e io con lui, una domanda tutt’altro che retorica: “È davvero utopico pensare a una burocrazia non ostile, ma dal volto amico?“
Non è utopico, ma nelle attuali condizioni è: la semplicità che è difficile a farsi.
NEL MONDO
Gaza: la distruzione sistematica dei presidi sanitari
Nonostante l’indecente opera di disinformazione e i pesanti silenzi di gran parte dei principali media su quello che accade a Gaza, a partire dall’ottobre 2023, attraverso - e soprattutto - con i social network è possibile far girare alcune notizie e informazioni. Quella che vedete qui sotto è la mappa degli attacchi contro le strutture a sanitarie a Gaza aggiornata al 28 novembre 2024.
Ogni commento è superfluo.
Qui invece potete vedere la mappa degli attacchi contro le strutture sanitarie in Cisgiordania, aggiornata al 28 novembre 2024. Anche in questo caso ogni commento è superfluo.
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Per questo numero abbiamo finito. Ci rivediamo dopo la pausa natalizia.
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