Big Pharma nei paradisi fiscali europei, farmaci introvabili e G7 salute alle porte
Ma parliamo anche di vita sempre più difficile per le persone disabili, di ospedali di comunità, delle vaccinazioni in Palestina e del confronto tra sanità italiana ed europea
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 12 - 14 settembre 2024
Bentornate e bentornati a Diritti in Salute! Spero che le vostre vacanze siano andate per il meglio e abbiate recuperato la carica giusta per affrontare questo autunno. Prima di cominciare volevo ricordare, specialmente a chi è appena arrivato/a, che la newsletter è gratuita e conta ora più di 7.600 iscritti. Chi legge Diritti in Salute è però un numero ancor più alto di persone perché circola molto online.
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Da questo autunno cercherò poi di portarvi una novità, una rubrica in cui si parlerà di alcuni temi che si intersecano con la sanità. Vi racconterò nelle prossime newsletter! Ora, cominciamo.
In questo numero parliamo di:
I tesori di Big Pharma nei paradisi fiscali europei
Sempre più difficile la vita per le persone disabili
Come sta cambiando la sanità italiana in confronto ad altri Paesi europei
7000 talassemici senza farmaci. A chi toccherà la prossima volta?
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale, parte 8: il collasso del Sistema Informatico Socio Sanitario lombardo
Le nuove prede della finanza: gli Ospedali di Comunità
Nel mondo: il G7 salute ad Ancona, e l’accordo tra Gksd e il World Economic Forum
Nel mondo: vaccinazioni a Gaza, l’ultima goccia della complicità UE
I tesori di Big Pharma nei paradisi fiscali europei
“Investigate Europe ha scoperto che 15 delle più grandi case farmaceutiche gestiscono oltre 1.300 sussidiarie nei paradisi fiscali. Nel frattempo i pazienti si trovano a subire ritardi per avere medicinali salvavita, con conseguenze mortali”.
La nuova puntata del network dei giornalisti d’inchiesta punta l’indice sui paradisi fiscali presenti in Europa. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Tax Europe, finanziato dall’Unione europea, Irlanda, Paesi Bassi, Svizzera e Lussemburgo sono tra le prime cinque destinazioni al mondo in cui vengono spostati gli utili aziendali.
“Strutture poco conosciute situate in territori a tassazione agevolata hanno aiutato le 15 più grandi aziende farmaceutiche ad accumulare, negli ultimi cinque anni, profitti che arrivano a 580 miliardi di euro. Tale cifra supera quanto le aziende hanno speso in ricerca e sviluppo (R&D), nonostante le frequenti affermazioni dell’industria secondo cui mantenere alti i prezzi dei medicinali gli consentirebbe di fare innovazione e crearne di nuovi.”
Pochi giorni fa la Corte di Giustizia Ue ha stabilito con una storica sentenza come l’Irlanda abbia concesso ad Apple un aiuto illegale attraverso benefici fiscali, e che il Paese è tenuto a recuperare 13 miliardi di euro di tasse non versate dalla società nordamericana. Sarebbe ora che la Corte di Giustizia Ue s’interessasse anche dell’evasione legalizzata dei grandi colossi farmaceutici, ampiamente protetti anche dalla Commissione Europea.
Sempre più difficile la vita per le persone disabili
Il 12 agosto scorso il Consiglio di Stato ha pubblicato una decisione con la quale ha respinto il ricorso di due genitori contro il loro comune di residenza. Quest’ultimo aveva dimezzato le ore di assistenza per il loro figlio, per questioni di “esigenze finanziarie”. Per chi non è esperto del settore: le ore di assistenza per l’autonomia di cui parla il Consiglio di Stato sono svolte da educatori pagati dai comuni e non vanno confuse con le ore di sostegno a scuola che dipendono invece dall’amministrazione scolastica.
Già nel 2022 il Tar dell’Emilia-Romagna aveva dato torto ai genitori sostenendo che le ore di assistenza educativa “non sarebbero affatto vincolanti per gli enti locali”. Il Consiglio di Stato ha dunque confermato tale orientamento, affermando che “il Piano educativo individualizzato (Pei, nda) si limita a formulare motivate proposte e non già determinazioni conclusive”; e che le decisioni dei comuni potranno quindi essere anche il risultato delle “risorse disponibili”.
Una decisione che capovolge la giurisprudenza consolidata e che lascia ampia discrezionalità alle singole amministrazioni comunali, che potranno stabilire in autonomia le loro priorità d’intervento finanziario senza avere il vincolo di garantire comunque un livello adeguato di assistenza alle persone con disabilità.
Non è difficile immaginare le conseguenze: aumenterà il carico delle singole famiglie e diminuiranno le occasioni di socialità e autonomia delle persone disabili. La speranza è che vi sia un’adunanza plenaria del Consiglio di Stato che avvii un percorso di revisione.
Sanità a confronto: come sta cambiando in Italia e negli altri Paesi europei
“Oggi è a rischio la tenuta del SSN e sono messi in discussione i suoi principi costitutivi: universalità di copertura, equità di accesso e uguaglianza di trattamento, globalità dell’intervento sanitario, uniformità territoriale, carattere democratico e decentrato, partecipazione, finanziamento tramite la fiscalità generale progressiva, centralità della prevenzione”
Comprendere tutto questo e individuare strategie di contrasto è stato l’obiettivo delle “Giornate residenziali di politica sanitaria” organizzate dal 5 al 7 settembre a Fiesole dal LABOSS, il Laboratorio su salute e sanità, e che hanno visto la partecipazione di molti ricercatori e attivisti. Qui potete trovare i link a tutte le relazioni e il video della conferenza finale alla quale ho partecipato (tutti gli interventi in lingua straniera sono tradotti). Ci sono contributi estremamente interessanti, tra cui anche il confronto con quello che sta avvenendo in altri Paesi europei, ad esempio, sul tema della centralizzazione o del decentramento dei servizi sanitari nazionali/regionali.
7000 talassemici senza farmaci. A chi toccherà la prossima volta?
Una delle conseguenze del totale monopolio privato nell’industria farmaceutica è la periodica mancanza di alcuni farmaci. Un fatto che negli ultimi tempi si verifica sempre più spesso, provocando grandi disagi e anche timori, non certo ingiustificati, tra chi ne deve fare uso. Un esempio è quello che ha coinvolto le persone malate di Talassemia. Se i farmaci sono trattati come qualunque altra merce, chi li produce segue unicamente i propri interessi di mercato, infischiandosene di qualunque discorso relativo alla responsabilità sociale.
Sono gli stati, insieme alle istituzioni internazionali, che dovrebbero intervenire in modo fra loro coordinato per imporre a Big Pharma almeno delle regole precise da rispettare. Noi continuiamo a batterci per un'azienda pubblica del farmaco europea.
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale: il collasso del Sistema Informatico Socio Sanitario lombardo
Nonostante nel PNRR uno dei principali obiettivi per la sanità sia innovare il parco tecnologico ospedaliero e digitalizzare il Servizio sanitario nazionale, e nonostante la regione Lombardia si autocelebri come la punta di diamante in Europa in ambito tecnologico, la realtà con la quale spesso devono fare i conti i Medici di Medicina Generale è ben diversa.
La mattina, quando arrivano in ambulatorio, accendono i loro computer e non raramente constatano il periodico collasso del SISS, il Sistema Informativo Socio Sanitario. Non è difficile immaginare non solo le disastrose conseguenze sul lavoro dei medici, ma anche le pesanti ricadute sui loro assistiti. Ai microfoni di 37e2 ho parlato con il dott. Fabrizio Marrali: potete riascoltare qui la sua testimonianza dal minuto 17.37.
Le nuove prede della finanza: gli Ospedali di Comunità
Se ne parla poco ma il PNRR, oltre alle Case di Comunità, prevede anche lo stanziamento di 1 miliardo per la realizzazione di 400 Ospedali di Comunità (OdC) (già ridotti a 307), ovvero “strutture sanitarie territoriali, rivolte a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minore o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica”. Ed ecco che in Lombardia vengono inaugurati i primi OdC. Il problema è che sono collocati dentro strutture sanitarie private.
Con una delibera di giugno ad esempio, la regione Lombardia ha accreditato l’ospedale di comunità Zaffiro per 20 posti letto, situato a Brescia. Il gruppo Zaffiro è di proprietà per il 55% della finanziaria Eurizon Capital Sgr, che fa riferimento al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il settore privato, che continua ad avere ricavi enormi nella gestione delle RSA (+14% in 12 mesi secondo lo studio di Mediobanca come riportato nel decimo numero della newsletter) sta ora concentrando il proprio interesse su queste strutture che, non richiedendo enormi finanziamenti in termini di tecnologie e personale, si prestano facilmente a fornire ampi profitti. Una questione che non riguarda solo la Lombardia.
NEL MONDO
Il G7 salute ad Ancona, e l’accordo tra Gksd e il World Economic Forum
Dal 9 all’11 ottobre ad Ancona ci sarà il G7 Salute. L’incontro si svolge mentre il diritto universale alla salute viene messo in discussione in tutto il mondo e la finanza entra sempre più prepotentemente nella sanità. L’ultimo esempio è quanto avvenuto all’inizio di questo mese con l’accordo firmato tra Gksd Investment Holding e il World Economic Forum per una partnership che spazia dalla sanità all’energia, finalizzata – dicono loro – a “migliorare la salute e il benessere a livello globale”. Gksd è strettamente collegata al Gruppo San Donato (GSD) e Kamel Ghribi fondatore e presidente di GSKD è anche vicepresidente del GSD.
In previsione del G7, movimenti, forze sindacali e professionali stanno organizzando eventi e dibattiti per contrastare la narrazione ufficiale, e di ciò ne parleremo nella prossima newsletter. Qui intanto potete trovare documenti, contributi al dibattito e anche le informazioni per chi fosse interessato a parteciparvi.
NEL MONDO
Vaccinazioni a Gaza, l’ultima goccia della complicità UE
Pochi giorni prima dell’avvio del programma di vaccinazioni contro la poliomielite, un centinaio di operatori sanitari italiani ha firmato un documento che critica l’organizzazione della campagna vaccinale. Anche io ho firmato. Poche ore per pochi giorni non sarebbero state sufficienti per vaccinare i 640.000 bambini che secondo l’OMS ne avrebbero avuto bisogno. Oltretutto, come abbiamo scritto, temiamo che la campagna vaccinale, così com’è organizzata, possa “mettere a rischio le vite dei vaccinatori e delle famiglie che si recano a fare vaccinare i figli, e che le condizioni imposte non siano adeguate allo scopo di effettuare una vaccinazione capillare”. Purtroppo avevamo visto giusto.
Diritti in Salute è gratuita, e questo non cambierà nel tempo. Vi chiedo però di sostenerla con una donazione se potete, perché frutto di un’attività di studio e di ricerca che svolgo con passione da decenni. Potete farlo attraverso PayPal: cliccate su “DONA”, vi apparirà il logo di Medicina Democratica, cliccate “invia”, inserite la vostra mail, scegliete la cifra da donare e dove c’è scritto “A cosa serve?” non dimenticatevi di inserire “Diritti in salute”. Questo è importante perché ci semplifica molto le procedure amministrative.
Per questo numero abbiamo finito. Ci rivediamo tra due settimane.
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