Cellulari & tablet modificano l’infanzia? Esami cancellati: non siamo fessi! Un anno di Diritti in Salute 🥳
Ma parliamo anche della sanità massacrata, della giornata mondiale della Salute, di malattie croniche e interessi commerciali
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 24 – 8 marzo 2025
Bentornate e bentornati a Diritti in Salute!
Prima di cominciare volevo ricordare, specialmente a chi è appena arrivato/a, che la newsletter è gratuita e conta ora 8.680 iscritti. Chi legge Diritti in Salute è però un numero ancor più alto di persone perché circola molto online.
Penso a ogni numero e ne curo i dettagli nel mio tempo libero, condividendo con voi la mia conoscenza accumulata negli anni. Per questo, se vi piace, potete contribuire con una donazione libera. Cliccate su “DONA”, vi apparirà il logo di Medicina Democratica, cliccate “invia”, inserite la vostra mail, scegliete la cifra da donare e dove c’è scritto “A cosa serve?” non dimenticatevi di inserire “Diritti in salute”. Questo è importante perché ci semplifica molto le procedure amministrative.
E condividete la newsletter con chi è interessato/a al tema!
In questo numero parliamo di:
Abbiamo bisogno di voi. Un anno di Diritti in Salute
Non siamo fessi! Una segnalazione da uno di voi
Cellulari, tablet, Pc… modificano l’infanzia?
Il massacro della sanità: in 10 anni tagliati 10.000 posti letto e chiusi 70 ospedali
7 aprile: giornata mondiale della salute
Nel mondo. Lancet, le malattie croniche e gli interessi commerciali
Abbiamo bisogno di voi. Un anno di vita: ci apprezzano, ci criticano, ci temono
“Pronto parlo con Vittorio Agnoletto? Sono dell’azienda di cui ha scritto recentemente nella sua newsletter: è disponibile ad un incontro con il direttore esecutivo della nostra società per chiarire alcuni aspetti da lei criticati?”
“Buongiorno, sono il direttore generale di un’azienda sanitaria pubblica. Ho visto le critiche che ci ha rivolto nella newsletter e la incontrerei volentieri per spiegarle la nostra situazione”.
“Buongiorno sono il CEO del gruppo che sta pubblicizzando un servizio di medico di famiglia a pagamento, ho visto che nella sua newsletter ci accusa di contribuire a distruggere il SSN, è disponibile ad una telefonata di chiarimento?”
È accaduto anche questo.
È ormai trascorso un anno dal primo numero di Diritti in Salute, e gli iscritti alla newsletter sono aumentati tantissimo: siamo partiti a marzo 2024 in 6.946 e siamo cresciuti a ritmo sostenuto diventando una comunità di 8.680 lettori e lettrici. Anche se coloro che leggono la newsletter sono molti di più perché viene rilanciata in varie mailing list.
Tra coloro che ci tengono sotto osservazione, come già vi ho anticipato poco sopra, ci sono anche responsabili di aziende sanitarie private e dirigenti di strutture sanitarie pubbliche interessate a difendere il loro operato dalle nostre critiche.
Questo significa che Diritti in Salute è considerata una fonte di informazione seria e credibile.
Ogni numero ha alle spalle un lavoro di ricerca, documentazione e (a volte) inchiesta non indifferente, che richiede anche qualche collaboratore. Come vi ho sempre detto, Diritti in Salute non ha sponsor né alcuna fonte di finanziamento e continuerà ad arrivare nelle vostre caselle gratis.
Siete voi lettori e lettrici a sostenere Diritti in Salute ogni mese con una donazione libera. Fai parte anche tu della comunità di persone che sostiene Diritti in Salute!
Un’altra bella notizia da condividere con voi. Festeggeremo il primo anniversario di Diritti in Salute a Rho, in una serata organizzata dai Comitati per la difesa della salute pubblica del rhodense (in provincia di Milano). Prima del dibattito ci sarà un apericena solidale per sostenere la newsletter: vi aspetto lì!
Non siamo fessi! Una segnalazione da uno di voi
Luigi (il nome è di fantasia) ha una protesi all’anca sinistra e deve fare dei controlli annuali tra cui una visita ortopedica, alla quale deve presentarsi con una radiografia. Con una prescrizione del giugno 2024 riesce a fissare la radiografia per il 17 marzo 2025. All’inizio di febbraio 2025 riceve una mail dal servizio automatico di Regione Lombardia che recita:
“Come da lei richiesto confermiamo l’annullamento della Sua prenotazione.”
“Poiché non ho annullato la radiografia e non è possibile rispondere alla mail della Regione per chiedere spiegazioni – ci dice Luigi, riferendosi al servizio di mail automatico – chiamo il Call Center Regionale. Da Paternò, in provincia di Catania, risponde Luisa (nome di fantasia), che non mi fornisce né il cognome né il codice operatore. Le chiedo spiegazioni e mi segnala che il suo database le fornisce questa motivazione per l’annullamento: revoca per volere dell’operatore della struttura dove si trova il paziente.
Io sarò pure paziente ma sono a casa, non sono ricoverato! Luisa non sa dirmi il nome dell’operatrice della struttura. Le chiedo di fissarmi a breve un altro appuntamento. Risposta: la prescrizione è scaduta, deve farsene fare un’altra, io non posso fare nulla. Cornuto e mazziato come si suol dire.”
Luigi non si arrende. Si reca direttamente all’ospedale dove avrebbe dovuto fare la radiografia e gli viene spiegato che l’apparecchio è guasto. Protesta, chiede di parlare con il responsabile, cita leggi e circolari, e alla fine ottiene che l’esame gli venga riprenotato in tempo presso un’altra struttura della zona.
Questa è una delle tante segnalazioni che sono arrivate a 37e2, il programma che conduco su Radio Popolare. Nove mesi per prenotare una radiografia, cancellazione dell’appuntamento, comunicazione non veritiera, impegnativa che scade e “paziente” che deve rincominciare tutte daccapo, a meno che non protesti conoscendo le leggi e qualche giornalista. Una storia che ho voluto raccontarvi perché è una formidabile sintesi di come non dovrebbe essere il rapporto tra il SSN e il cittadino.
Non è un caso isolato.
Se anche a voi dovessero cancellare un esame o una visita senza riprenotarla e lasciandovi in balia di infinite liste d’attesa, queste istruzioni d’uso possono esservi utili.
Cellulari, tablet, Pc… modificano l’infanzia?
L’intensificazione del tempo trascorso davanti a uno schermo in età infantile rischia di pregiudicare lo sviluppo delle piene potenzialità di apprendimento umano in un numero sempre maggiore di bambine e bambini, a partire dalla capacità cognitiva e relazionale di prestare attenzione. Questo è quanto sostiene Simone Lanza, laureato in filosofia e scienze della formazione, insegnante elementare, collaboratore del centro di ricerca Benessere Digitale dell’Università Bicocca di Milano, nel suo libro L'attenzione contesa. Se il tempo schermo modifica l’infanzia.
Quali possono essere le possibili soluzioni per preservare sonno, gioco e lettura, elementi essenziali per un migliore sviluppo dei bambini? Qui potete ascoltare l’intervista a Lanza realizzata per il programma 37e2.
La chiacchierata è uno stimolo alla riflessione su un tema complesso, sul quale vi sono opinioni anche molto diverse. Buon ascolto.
Il massacro della sanità: in 10 anni tagliati 10.000 letti e chiusi 70 ospedali
A febbraio è uscito il nuovo “Annuario del Servizio Sanitario Nazionale” relativo al 2023, elaborato dal Ministero della Salute. Quotidiano Sanità ha confrontato i dati lì pubblicati con quelli dell’Annuario del 2013, di esattamente dieci anni fa. I numeri parlano da soli: gli ospedali passano da 1.070 a 996, con un taglio di circa il 7% (pari a 74 strutture, delle quali 50 pubbliche). I posti letto calano da 226.387 a 215.827; i consultori diminuiscono di oltre il 10% passando da 2.430 a 2.140.
Estremamente grave la situazione dei Centri di Salute Mentale, che dopo la pandemia hanno visto aumentare vertiginosamente i potenziali utenti ma diminuire l’offerta per i pazienti: si tratta di 1.334 servizi nel 2023 rispetto ai 1.603 del 2013. Su questo punto, per favore nessuno cerchi di giustificare la situazione con l’invenzione del Bonus Psicologo, una misura una tantum che, seppur utile, non può però certo sostituire la presa in carico degli utenti da parte di un servizio.
In dieci anni i MMG, medici di medicina generale/ medici di famiglia, sono diminuiti di 7.220 unità e i pediatri sono 999 in meno. Sono invece risultate in crescita, ma solo grazie al privato, le strutture di Assistenza territoriale residenziale: a fronte delle 6.834 strutture presenti nel 2013 se ne contano 8.114 nel 2023. Tra tutte queste, quelle pubbliche sono appena il 15%. In sintonia con quanto scritto nel numero 21 della newsletter, nel paragrafo “Concorrenza sleale: l’invasione dei privati nei servizi per gli anziani”.
7 aprile: giornata mondiale della Salute
La giornata mondiale della salute (World Health Day) si celebra il 7 aprile sin dal 1950, con lo scopo di ricordare il giorno della fondazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (nel 1948). Ogni anno viene scelto uno slogan specifico, che evidenzia un'area di particolare interesse per l'Oms. “Un inizio sano, un futuro pieno di speranza” (Healthy beginnings, hopeful futures) è il tema per il 2025, che darà il via a una campagna di un anno sulla salute materna e neonatale. Obiettivi: esortare i governi e la comunità sanitaria a intensificare gli sforzi per porre fine alle morti prevenibili di madri e neonati, e a dare priorità alla salute e al benessere a lungo termine delle donne.
Da parecchi anni questa giornata è l’occasione per movimenti, associazioni, sindacati e società civile per organizzare iniziative con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul diritto universale alla salute. In Europa coincide con “La giornata di azione contro la commercializzazione della salute” con una fitta agenda di appuntamenti che in Italia si svolgeranno prevalentemente sabato 5 aprile. Qui vi lascio in anticipo una lista ancora parziale delle iniziative. Prendetene nota.
NEL MONDO
Lancet, le malattie croniche e gli interessi commerciali
“Possiamo Invertire la rotta sulle Malattie Non Trasmissibili?” si chiede The Lancet con un editoriale sul numero del 4 gennaio 2025.
Nel 2011 le Nazioni Unite con una solenne dichiarazione sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (NCD) si ponevano l’obiettivo di ridurre i tassi di mortalità prematura per malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche e diabete del 25% entro il 2025. Obiettivo chiamato “25x25”. Ma nel 2021, la diminuzione di mortalità prematura per le patologie non trasmissibili era solo dell’1,5%.
Un fallimento.
Il motivo, secondo The Lancet è che
I fattori di rischio più comuni per le malattie non trasmissibili sono influenzati da determinanti commerciali della salute: tabacco, alcol, alimenti ultra-processati e combustibili fossili. Alcune delle più grandi multinazionali del mondo dipendono dai profitti di questi prodotti e dedicano enormi risorse a lobbying, marketing e intimidazioni legali per interferire negli sforzi di regolamentarli. È stato dimostrato che aumentare le tasse su questi prodotti riduce efficacemente i comportamenti rischiosi dei consumatori, raccogliendo al contempo fondi per espandere le risorse sanitarie.
A questo link, grazie a Salute Internazionale è possibile leggere la traduzione italiana dell’articolo di The Lancet.
Diritti in Salute è gratuita, e questo non cambierà nel tempo. Vi chiedo però di sostenerla con una donazione se potete, perché frutto di un’attività di studio e di ricerca che svolgo con passione da decenni. Potete farlo attraverso PayPal: cliccate su “DONA”, vi apparirà il logo di Medicina Democratica, cliccate “invia”, inserite la vostra mail, scegliete la cifra da donare e dove c’è scritto “A cosa serve?” non dimenticatevi di inserire “Diritti in salute”. Questo è importante perché ci semplifica molto le procedure amministrative.
Per questo numero abbiamo finito. Ci rivediamo tra due settimane.
Se volete rimanere in contatto potete seguirmi sul mio profilo Facebook e Instagram.