Invalidità civile e previdenziale, l’inferno carcerario, dall’UE al sud del mondo prodotti tossici vietati a casa propria
Ma parliamo anche di sperimentazioni per terapie geniche nei bambini, dei tagli alla spesa sanitaria e di chi continua a morire per l’amianto
Diritti in Salute - la newsletter quindicinale di Vittorio Agnoletto
N. 17 – 23 novembre 2024
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In questo numero parliamo di:
Invalidità civile e previdenziale. Istruzioni d’uso
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale, parte 12: allarme spesa sanitaria
Amianto, una questione ancora attuale
Carceri. Un inferno ignorato
Nel mondo. L’ipocrisia del doppio standard sui prodotti tossici
Nel mondo. Un profondo dilemma morale: le sperimentazioni per terapie geniche per i bambini
Invalidità civile e previdenziale. Istruzioni d’uso
L’8 e il 15 novembre scorso sono andate in onda le prime due puntate di una nuova rubrica di “37e2”, la trasmissione sulla sanità di Radio Popolare che conduco insieme a Elena Mordiglia. In questa nuova rubrica vengono fornite le informazioni necessarie su: invalidità civile, legge 104 sull’handicap, legge 68 per il collocamento lavorativo mirato delle persone con disabilità, leggi e prestazioni economiche per i sordi e i ciechi riguardo all'invalidità civile, invalidità previdenziale, pensione di vecchiaia anticipata e NASPI.
Tanti suggerimenti pratici e utili per muoversi in una realtà molto complicata e non sempre di facile comprensione per tutti. Un viaggio con gli ascoltatori che durerà una decina di settimane, e che potrete seguire in diretta su Radio Popolare o nel web il venerdì mattina dalle 10.37 alle 11.30.
Qui vi lascio i link alle prime due puntate, per chi non può ascoltare la radio:
- Invalidità civile: Come si presenta la domanda d'invalidità
- L’invalidità civile per i minorenni
Nella prossima newsletter altre due puntate, nelle quali parleremo di invalidità civile per gli adulti e per le persone in pensione (sopra i 67 anni).
Come hanno distrutto (e stanno distruggendo) il Servizio Sanitario Nazionale, parte 12: allarme spesa sanitaria
“La spesa sanitaria su Pil torna ai livelli pre Covid. È urgente una chiara riscrittura di quali possono essere i servizi garantiti in sanità”
Questa volta l’allarme arriva dalla Corte di Conti, esplicitato nell’audizione tenuta il 5 novembre davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Nel triennio (n.d.a. 2024-2027) tuttavia si conferma, pur attenuandosi, il profilo riduttivo delle risorse: dal 6,3 per cento del 2024 a 5,9 per cento in termini di prodotto del 2027”.
Nell’audizione è stato anche evidenziato un tema destinato a sollevare un forte allarme: "…la progressiva riduzione delle risorse che è possibile veicolare attraverso il bilancio pubblico richiede in tutti i settori una chiara riscrittura di quelli che possono essere i servizi garantiti. In campo sanitario ciò appare più urgente sia per le specifiche caratteristiche del servizio reso, sia per l’incidenza sullo stesso delle condizioni in cui operano coloro che detto servizio devono rendere".
Il ragionamento è semplice: se i fondi destinati alla sanità sono insufficienti, allora è necessario ridefinire quali sono i servizi sanitari garantiti ai cittadini. In poche parole, dovranno essere tagliate, alcune prestazioni. Nella stessa audizione è intervenuta anche Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che ha evidenziato uno dei punti maggiormente problematici e non ha esitato ad indicare chi guadagnerà con questa manovra: “Alcuni interventi dispongono aumenti delle remunerazioni del personale, mentre non sono finanziate nuove assunzioni. Non viene dunque affrontata la principale criticità del Servizio nazionale, ossia la carenza di personale sanitario….Un altro gruppo di misure è a favore di alcuni soggetti privati che operano nella sanità e nel campo della farmaceutica”.
Ed infatti Gabriele Pelissero, presidente dell’Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, ha prontamente ringraziato il governo per “l’incremento dei volumi di attività previsti fino al 2026”.
Amianto, una questione ancora attuale
Ne abbiamo già parlato in un numero precedente della newsletter, ma torno sull’argomento perché voglio condividervi alcune stime interessanti.
“A distanza di oltre 30 anni dalla legge 257/1992 che ne ha vietato l’utilizzo, l’amianto in Italia continua a mietere vittime: le ultime stime fornite dall’Osservatorio nazionale amianto (Ona) parlano di circa 7mila morti l’anno osservando tutte le neoplasie associate all’amianto, mentre l’Istituto superiore di sanità (Iss) si concentra su quella più temuta: il mesotelioma.”
Secondo il rapporto Istisan, 16.993 persone sono decedute per mesotelioma maligno, un tumore della pleura che deriva generalmente dall’esposizione all’amianto.
“Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria presentano tassi di mortalità superiori a quelli nazionali in entrambi i sessi. In 375 comuni la mortalità per mesotelioma maligno è maggiore dell’attesa. Specifiche analisi spaziali confermano la presenza di aree a maggior rischio. Viene presentata un’analisi sulla frazione attribuibile all’amianto dei decessi per tumore ovarico in Lombardia, che viene stimata superiore al 30% nei comuni con sorgenti note di esposizione ad amianto”.
Nei dieci anni indicati in Lombardia sono 4.223 i decessi in Piemonte 2.328 e in Liguria 1.435. Quest’ultima, con poco più di 1,5 milioni di abitanti, è la regione che ha il più alto numero di decessi in relazione alla popolazione.
Il rapporto Istisan sottolinea l’importanza di “valutare l’esposizione professionale nelle donne affette da cancro ovarico residenti in aree ad alta esposizione all’amianto”.
Carceri. Un inferno ignorato
“Non c’è più tempo: bisogna fermare la strage di vite e diritti nelle carceri italiane…Le carceri italiane sono diventate un luogo di morte e di disperazione. Dall’inizio dell’anno ormai ben oltre settanta persone si sono tolte la vita dietro le sbarre, quanti non mai dall’inizio del secolo in poco più di nove mesi. E con loro hanno deciso di farla finita sette agenti di polizia penitenziaria…….quelle morti ci interrogano sull’ambiente di vita e professionale in cui avvengono e sulle sue croniche carenze. Sono ormai 62.000 i detenuti nelle carceri italiane, circa quattordicimila in più dei posti effettivamente disponibili. In un anno, quasi quattromila in più. Si tratta in gran parte di autori di reati minori, condannati a pene che potrebbero dare luogo a un’alternativa al carcere se avessero un domicilio adeguato, una famiglia a sostenerli, un lavoro con cui mantenersi.”
Queste sono alcuni dei contenuti dell’appello lanciato a metà ottobre da un gruppo di esperti che si occupano da anni delle condizioni di vita dentro i penitenziari italiani tra i quali Luigi Manconi e Stefano Anastasia. L’appello è rimasto inascoltato dal governo, e per questa ragione è importante farlo circolare.
Nel mondo. L’ipocrisia del doppio standard sui prodotti tossici
Sono 117 le associazioni che hanno sottoscritto il rapporto “Toxic Double Standards in EU trade” (Doppi standard tossici nell’UE) pubblicato da alcune organizzazioni internazionali tra cui Greenpeace, Children’s Rights International Network, Amnesty International.
Come è possibile leggere sul sito di International Society of Doctors for Environment (ISDE), le associazioni hanno chiesto “all’Unione Europea di fermare le scappatoie «ipocrite, crudeli, ingiuste e intollerabili», che permettono alle aziende europee di arricchirsi esportando all’estero prodotti tossici vietati all’interno del mercato unico comune”.
«È scandaloso che i divieti dell’UE sulla vendita di prodotti tossici non vengano applicati quando questi sono destinati a Paesi extra-UE», dichiara Federica Ferrario di Greenpeace Italia. «Dalla plastica usa e getta ai pesticidi, i politici europei sono consapevoli che questi beni sono dannosi per l’ambiente e per la salute delle persone, ma hanno scelto di anteporre il profitto al benessere delle comunità più vulnerabili che vivono in altre parti del mondo».
Il report non è solo un atto di solidarietà internazionale, ma solleva questioni inerenti agli stessi interessi di chi vive nell’UE. Infatti: “Come denunciato da Greenpeace Germania nel 2023, pesticidi tossici illegali in Europa ma venduti all’estero rientrano nel territorio europeo sottoforma di prodotti agricoli importati che contengono un mix di sostanze tossiche potenzialmente dannose per la nostra salute”.
Nel mondo. Un profondo dilemma morale: le sperimentazioni per terapie geniche per i bambini
La scorsa primavera la società farmaceutica Pfizer ha comunicato la morte di un bambino che partecipava alla sperimentazione di un nuovo farmaco contro la distrofia muscolare di Duchenne. Non è la prima volta che accade un fatto di tale gravità. Come avvengono queste sperimentazioni? Quali sono i meccanismi e le istituzioni preposte al loro controllo?
Quali sono i dilemmi etici da affrontare in un settore nel quale si confrontano, con interessi fra loro intrecciati, ricerca di profitto, speranze genitoriali e bilanci pubblici? E’ giustificato un prezzo che può arrivare ad un milione per singolo trattamento?
Ne abbiamo parlato in radio a 37e2, cercando di sviscerare le numerose tematiche che emergono da un tema così complesso con Andrea Capocci, giornalista de Il Manifesto che in più di un’occasione ha scritto di eventi simili. Potete riascoltare la puntata dal minuto 7.23 al 17.33.
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Per questo numero abbiamo finito. Ci rivediamo tra due settimane.
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